Peter Greenaway: Lectio Magistralis
L'evento era nell'aria da tempo, ma adesso diventa ufficiale: sarà il regista inglese Peter Greenaway il grande nome internazionale a inaugurare“Lucca Effetto Cinema” con una lectio magistralis gratuita e aperta a tutti. Si intitola "Il Cinema è morto! Lunga vita al Cinema!", infatti, la lezione con cui il maestro indiscusso del cinema britannico darà avvio - domenica 22 settembre alle 16presso l’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca (Piazza San Martino, 7) - al calendario della prima edizione di “Lucca Effetto Cinema”, il ciclo di incontri informativi e formativi sul cinema come arte e come risorsa economica per il territorio.
Un programma, quello aperto da Greenaway, sostenuto dalla Fondazione stessa, ideato e coordinato da LoSchermo.it e realizzato da Lucca Film Festival, Occhi di Ulisse, Metropolis Produzioni, Experia, con la collaborazione dei due cineforum cittadini (Circolo del Cinema di Lucca ed Ezechiele 25,17), dell'Hotel Universo e con il patrocinio di Lucca Comics and Games (settore "Lucca Movie and Comics"). Fin dall'inizio della sua attività, Peter Greenaway (Newport, 1942) ha coniugato pittura e cinema. Considerato uno dei più significativi cineasti di contemporanei, tra i suoi capolavori cinematografici ci sono “I misteri dei giardini di Compton House”(1982),“Il ventre dell'architetto”(1987) e “L'ultima tempesta” (1991). Con la sua regia, la narrazione lineare si frantuma: inserti, sezioni, frammenti di immagini raccontano storie dentro la storia, moltiplicando il gioco, per fare dell'immagine un'esperienza totale. L’incontro di domenica è gratuito e aperto a tutti previa prenotazione da fare con una mail a [email protected] entro le 18 di sabato 21 settembre. Nella mail dovranno essere indicati nome, cognome e indirizzo di posta elettronica. Con questo incontro, Greenaway cementerà il suo rapporto con la città, visto che sarà lui il regista di “The Towers/Lucca Hubris”, il progetto multimediale promosso e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, realizzato con la collaborazione del Lucca Film Festival, prodotto da Change Performing Arts di Milanoin collaborazione con Aldes e presentato qualche giorno fa con una video esclusiva dal set proprio da LoSchermo.it: 22 storie, alcune assurde, divertenti e dal sapore grottesco, ambientate a Lucca nel Medioevo, raccontate miscelando l'utilizzo delle arti visive e della performance e girate in studio a Porcari il supporto delle più avanzate tecnologie green screen. L’opera, che rientra nel pacchetto delle celebrazioni del restauro del Complesso di San Francesco, sarà presentata dallo stesso Greenaway sabato 21 settembre alle 21 in piazza San Francesco, dove il regista interverrà per parlare di questo nuovo lavoro. Stefano Giuntini |
UN’OPERA MULTIMEDIALE DEL REGISTA PETER GREENAWAY SULLA FACCIATA DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO
Bernardino Bernardi costruì la sua torre col danaro che aveva messo da parte per un pellegrinaggio a Gerusalemme. Si giustificò dicendo che costruire in alto era un modo per avvicinarsi a Dio. La Contessa Verrachi si murò nella Torre Nera del fratello per paura dell’ amore che provava per lui. Leone Morgantini costruì la torre della sua famiglia con materiali scadenti così che potesse crollare sulla sua ambiziosa moglie, e distruggere finalmente lei e le sue odiose mire di ascesa sociale. Le 130 torri di Lucca, che nel Duecento svettavano con la loro “onorevole arroganza” a indicare ricchezza e potere, sono lo scenario e ad un tempo il tema di The Towers/Lucca Hubris, l’opera multimediale che il grande regista inglese Peter Greenaway sta ultimando in questi giorni: 22 storie, alcune assurde, divertenti e dal sapore grottesco, ambientate a Lucca nel Medioevo, raccontate miscelando l’utilizzo delle arti visive e della performance con il supporto delle più avanzate tecnologie hardware e software. Un progetto promosso e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e realizzato in collaborazione con il Lucca Film Festival e con Aldes, l’associazione diretta dal danzatore e coreografo Roberto Castello: un’opera che proietta Lucca sulla ribalta internazionale proprio grazie alla fama di Greenaway e alla sua capacità creativa, sempre orientata alla sperimentazione. |